Raccontando Saluzzo di Gianni Neberti

Saluzzo: i dieci anni della Bifora d'argento

Danze standard e latino americane hanno caratterizzato per una decina di anni (dal 1968 al 1978) l’inizio dei tradizionali festeggiamenti del “Settembre Saluzzese”. Le migliori coppie di ballerini amatoriali, a livello europeo, si sono sfidate a passo di danza sull’apposita pista allestita sotto l’ala di ferro di piazza Cavour, ribattezzata per l’occasione “Salone delle feste”.
Il varo di questa caratteristica ed elegante manifestazione, che richiamava un folto pubblico accomodato a bordo pista o sulle apposite tribune montate sotto la tettoia, il primo anno si è svolta sabato 14 e domenica 15 settembre 1968. 
L’organizzazione era curata dall’allora Comitato “Pro Saluzzo e le sue Valli”, presieduto da Umberto Nardo. Il Comitato si avvaleva dell’apporto del maestro Ariel Mannoni, consulente tecnico della Fiab (Federazione italiana amatori ballo) e personaggio della Rai, nonché presentatore delle due serate. 
Nella prima, il sabato, venivano eseguite le danze standard (Valzer Inglese, Valzer Viennese, Tango, Quick Step e Slow Fox), mentre nella seconda, la domenica, era il turno delle danze latino-americane (Samba, Rumba, Cha cha cha e Paso doble). Veniva redatta una classifica da un’apposita giuria internazionale (fra i cui componente va ricordato per la sua importanza l’inglese Bobby Short). La coppia risultata vincitrice si aggiudicava il Primo Gran Premio “Città di Saluzzo”. 
Dopo questo avvio brillante, che potremmo definire di rodaggio, dall’anno successivo, il 1969, Il Torneo Internazionale di Ballo assunse la caratteristiche che lo contraddistingueranno per una decina di anni: sarà la manifestazione di apertura degli eventi del “Settembre Saluzzese” e sempre da quell’anno la sua denominazione sarà “La Bifora d’argento - Città di Saluzzo”, dal, nome del premio attribuito alla coppia vincitrice: un’incisione in argento, realizzata dall’orafo Vittorio Delfino e raffigurante una delle bifore di Casa Cavassa. Ad aggiudicarsi la vittoria sarà la coppia di ballerini provenienti dall’allora Germania Ovest, Erbert ed Irma Lowing. A presentare è sempre Ariel Mannoni e ad accompagnare i ballerini è l’orchestra “The Evion’s” del maestro Bevione. A rappresentare i colori italiani saranno, Paolo e Pina Colombo, i fratelli Gay, a cui si aggiungeranno nel tempo Ottimo ed Ivana Astolfi.
Le serate continueranno secondo questo cliché, riscuotendo un consenso di pubblico, grazie alla bravura delle coppie partecipanti che giungono da ogni parte d’Europa (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania Ovest, Inghilterra, Jugoslavia, Italia, Olanda, a cui si aggiunge un anno la Cecoslovacchia). Non solo ma nel 1973 coppie giungeranno da oltre oceano: Australia e Nuova Zelanda. Le coppie sono quasi sempre una decina (l’Italia ovviamente ha più concorrenti).
Il 1978 segna l’anno del tramonto, anche per i costi sempre più elevati che comporta l’allestimento della manifestazione. La direzione, presentazione e consulenza tecnica dell’evento passa da Ariel Mannoni della Fiab al maestro torinese Glauco Sampaoli della Asiba (l’Associazione sportiva italiana ballo amatori). Per la prima volta nelle danze latino-americane compare il Jaive.
L’anno successivo, il 1979, nel calendario delle manifestazioni del “Settembre Saluzzese” non compare più il Torneo Internazionale di Ballo. Al suo posto, lungo tutto il mese degli eventi, avranno luogo tre serate musicali di richiamo: una con l’orchestra spettacolo di Raoul Casadei, la seconda con il jazzista Franco Cerri e la terza con la cantante Orietta Berti. Le serate si svolgeranno in un apposito teatro tenda, allestito in piazza XX Settembre.
Viene così a calare il sipario su una manifestazione di livello, apprezzata dai saluzzesi. Non rimangono che le foto ricordo di quelle piacevoli serate, antesignane, per taluni aspetti, dell’attuale spettacolo televisivo dal titolo “Ballando con le stelle”.