Giovani fuori sede a cura della "Redazione giovani"

Studi in una città challenging

Lisa Basiglio, saluzzese ventenne, e Marco Rivoira, 19 anni di Piasco, frequentano il primo anno di università all’Erasmus University Rotterdam “School of management”. Entrambi hanno deciso di seguire il loro sogno di studiare all’estero: Lisa aveva maturato questo desiderio fin dall’inizio del liceo e, anche se per un periodo aveva pensato all’alternativa della Bocconi, ha poi optato per l’Olanda, in modo da poter cambiare un po’ aria; Marco, invece, è sempre stato fermo nella sua decisione di cercare un corso di studi che non fosse in Italia e questa volontà è nata durante il suo quarto anno delle superiori che ha trascorso in America. 
Parecchi sono gli aspetti che li accomunano: hanno frequentato insieme il liceo scientifico tradizionale Bodoni di Saluzzo, condividono la passione e l’interesse nel campo di business e administration e sono fidanzati ormai da un anno e mezzo. 
Come avete scoperto questa università e com’è stato l’impatto con una città nuova? 
«Ne sono venuto a conoscenza dopo aver parlato con alcuni amici - risponde Marco - e mi è subito sembrata una possibilità adatta a me, soprattutto perché si tratta di un ambiente molto evoluto dal punto di vista relazionale. Per quanto riguarda Rotterdam, è una città fredda così come le persone che la abitano, ma l’atmosfera è “challenging”  (stimolante, ndr) e ci sono tutti i servizi che possono essere necessari agli studenti, dei quali la città è colma in ogni angolo: si tratta inoltre del secondo porto più importante di tutta Europa, dopo Anversa, quindi è una realtà molto diversa da quella di Saluzzo». 
È facile convivere frequentando la stessa facoltà e avendo gli stessi orari? 
«Può sembrare strano, ma riusciamo a vederci soltanto alla sera e nei weekend perché, pur seguendo gli stessi corsi, studiamo quasi sempre in università o comunque fuori casa e con persone diverse, per cui il tempo che trascorriamo insieme è davvero limitato. Nonostante il nostro corso di studi preveda soltanto 10 ore settimanali obbligatorie di frequenza, il resto è costituito in massima parte dall’autonomia e dallo studio per conto proprio. Inoltre nella nostra classe siamo circa 600 studenti, per cui è poco probabile trovarci seduti vicini».
In cosa consistono i vostri studi? 
«Approfondiamo soprattutto materie come statistica e matematica, fondamentali per entrare nell’ottica di un’azienda. Ciò che sappiamo è che in futuro abbiamo intenzione di concentrarci sulla ricerca di un impiego o di uno stage lavorativo, perché siamo profondamente convinti che la capacità di svolgere un’attività nuova e di mettersi alla prova sia più importante dei risultati scolastici, che valgono soltanto sulla carta. Siamo comunque molto orgogliosi della scelta che abbiamo intrapreso: il test d’ingresso è stato impegnativo ma fattibile, e quando entrambi lo abbiamo passato eravamo entusiasti». 
Come gestite i rapporti con la famiglia e i viaggi? 
«Entrambi abbiamo delle sorelle, io una più piccola e Marco una più grande - risponde Lisa - ed è ovvio che mi manchi molto, ma al tempo stesso sono sicura che lei sia felice di poter essere per un po’ “figlia unica”. I viaggi di ritorno sono difficili da organizzare, perché cerchiamo sempre di occupare tutto il tempo a nostra disposizione: quest’estate, ad esempio, abbiamo intenzione di trovare un lavoro, quindi tornare in Italia resterà un po’ più complicato. Da agosto siamo tornati soltanto per Natale, quindi presumo che per un po’ ancora non ci faremo trovare per le vie di Saluzzo: oltretutto l’Olanda non è proprio dietro l’angolo».
cecilia maurino