Saluzzo: Natale per tutti, ma non di tutti

Solennità dell'Epifania

«I Magi sono i rappresentanti di tutta l'umanità. Ciò che essi trovano lo ottengono per tutti». Con queste parole, San Leone Magno ci parla dei misteriosi personaggi della festa dell'Epifania menzionati dal Vangelo, a cui la tradizione ha attribuito i nomi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre e il numero di tre.
Anche nei nostri presepi sono i protagonisti indiscussi della festa dell'Epifania, specialmente dove si conserva la buona abitudine di aggiungere le loro statuette, in compagnia degli immancabili cammelli o dromedari, proprio il 6 di gennaio.
Storicamente si iniziò a celebrare questa solennità in Oriente – il suo stesso nome ce lo fa intuire – come la festa dell'apparizione di Gesù nella carne. Con il formalizzarsi della festa del Natale, in modo particolare in Occidente, la celebrazione dell'Epifania – ricollegandosi al racconto evangelico dei Magi – assume la connotazione propria della rivelazione di Gesù al mondo pagano: la salvezza apparsa in Gesù non è più appannaggio di un popolo, ma indistintamente viene offerta a tutti.
Di fronte a tutto ciò, talvolta, si corre il rischio di guardare a quanto raccontato da Matteo come ad uno degli eventi del Natale, con la coloritura esotica dei saggi re venuti da Oriente o con il chiaroscuro dovuto alla fredda ferocia del re Erode. Ma il presepio dell'Epifania, in realtà, si mostra ai nostri occhi come il “presepio delle contraddizioni”, o meglio, come il “presepio dell'originalità cristiana”: sconosciuti e pagani saggi si mettono in cammino per cercare il Re dei giudei, mentre coloro che appartengono a questo popolo nulla sanno della nascita del loro Re; i Magi mossi dal profondo del loro cuore gioiranno nel trovare il bambino a Betlemme, mentre a Gerusalemme si turberanno gli animi dei più; i Re venuti da lontano si inchinano ed offrono doni a Gesù, invece Erode si sente detronizzato e medita come seminare morte per rinsaldare il suo trono; i saggi d'Oriente si erano rivolti agli scribi di Israele per conoscere il luogo dove fosse nato il re dei Giudei, Erode con malizia chiede ai magi di riportargli informazioni; e ancor più paradossalmente, i saggi di Gerusalemme non si metteranno in cammino verso Betlemme, a differenza di coloro che da lontano giungevano.

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