Io sto con gli animali di Andrea Avagnina

A volte i desideri si avverano

Cari lettori, il mese scorso vi avevo salutati con l’augurio un felice Natale condividendo con voi il mio desiderio di incontrare una creatura speciale, quella “palla di pelo e piume che mi stava rubando i sogni” e che ha suscitato in tanti di voi una comprensibile curiosità.
Ebbene, il sogno si è avverato poco prima di Natale in un gelido pomeriggio nel bosco, quando, per la prima volta, ho incrociato lo sguardo di una civetta nana, una specie residua delle glaciazioni che andiamo subito a conoscere.
Benchè sia un rapace notturno, questo strigiforme è spesso attivo anche nelle prime ore di luce e nel tardo pomeriggio, quando è possibile ascoltare il suo caratteristico canto proveniente dalle cime degli alberi dove ama posizionarsi per controllare il territorio.
Animale monogamo, sedentario e molto territoriale, con un’altezza di 16 cm ed un peso di 50-70 grammi, a dispetto del suo aspetto sornione è un grande predatore in grado di catturare oltre ad insetti ed arvicole anche soggetti di dimensioni simili alle sue come i passeriformi che caccia nelle radure al margine del bosco.
La civetta nana, pur essendo distribuita su tutto l’arco alpino è meno numerosa nelle nostre vallate rispetto alle Alpi centro orientali ed il suo habitat ideale è rappresentato dai boschi maturi di conifere preferibilmente esposti a nord, dove nidifica in cavita naturali dei tronchi ma anche nei nidi scavati da altri uccelli come il picchio rosso maggiore.
La cova, a carico della femmina, avviene in tarda primavera ed i giovani, accuditi da entrambi i genitori, lasceranno il nido a circa un mese dalla schiusa.
Pur essendo un predatore, anche lei deve difendersi da altri avversari più grandi e per questo motivo la natura l’ha fornita di due “macchie” retro nucali a forma di grandi occhi che servono ad ingannare eventuali predatori facendola apparire di dimensioni più grandi di quelle reali.
Insomma, un altro dono di madre natura che dobbiamo imparare a rispettare, perchè per una società che non si prende cura della casa in cui vive, il futuro sarà tutt’altro che roseo.
Auguri per uno splendido 2023