Fermo immagine di Alberto Abbà

Neve montata

Il cielo è blu e la mattina fresca. La gita è in Valle Grana dove la fanno da padroni due “figli” di Castelmagno: il Santuario e il formaggio DOP. Oggi tutti salgono sul monte Tibert così ci lasciano godere della solitudine verso la vetta del Viridio. Si procede sulle pelli di foca, con quel rumore di neve su cui lo sci scorre via. La salita è ripida poi dolce. Il fiato si sente in mezzo al silenzio, a volte interrotto dalle parole dei quattro. Una tappa veloce con tè caldo prima dello strappo finale. Da lassù il panorama a 360 gradi, il respiro a pieni polmoni, qualche foto.
La neve in discesa non è mai la stessa e il più scarso del gruppo (che scrive) è quello che fa più fatica. Si scende veloci rispetto alla salita, facendo tappe per riposare le gambe e per gustarsi il tempo. 
Il premio a valle è quel tavolo di legno vicino ad una baita, che si riempie del bendidio in uscita dagli zaini. Salame, frittata, acciughe al verde, formaggi. Vino e digestivi. Il menù tipico di sempre, ma oggi con sorpresa.
Mastro pasticcere Loris tira fuori un contenitore con la panna liquida da montare, un grosso recipiente e una frusta. Una mano versa piano, l’altra inizia a girare. L’incanto di due mani che conoscono un mestiere. Quel liquido in quel ritmo continuo e paziente prende consistenza. Le meringhe, preparate la sera prima, aspettano di fare da letto a quel materasso di bontà. Tutti gli occhi sono ipnotizzati da quel movimento, bocche aperte in attesa.
Un cucchiaio generoso ricopre la meringa. Parte di quella panna mi finisce sul naso e sulla barba. La bontà si fa fatica a contenerla in uno spazio limitato. Un’esplosione di piacere. Il dolce al palato bagnato dal caffè amaro, dopo la fatica della gita e il pranzo salato, vale doppio.
La bellezza è fatta di cose semplici e buone e di qualcuno che sappia crearle e abbia voglia di condividerle.