Saluzzo: 8xmille: la preziosa presenza di Casa Madre Teresa

La seconda fase di accoglienza

L’invito che arriva pressante in queste settimane dalle televisioni e dai giornali a destinare l’8xmille a favore della Chiesa Cattolica è indubbiamente legato alle scadenze fiscali dei contribuenti per le dichiarazioni dei redditi.
L’8xmille è un piccolo prelievo dalle tasse di ciascuno, per dirottarlo a strutture religiose e civili che operano nel sociale.
Decidere di destinare, con una semplice firma, l’8xmille alla Chiesa Cattolica non comporta un “costo” per il contribuente, ma ha una straordinaria importanza per quanto la Chiesa può fare con quelle risorse.
Le somme raccolte, infatti, vengono poi distribuite in vari ambiti, su tutto il territorio nazionale, per sostenere opere di carità, di culto e pastorale, per restaurare o conservare il patrimonio artistico e architettonico, ecc…
Questa settimana ci soffermiamo sulle opere di carità e, in particolare, su Casa Madre Teresa di Calcutta, una struttura di accoglienza attivata recentemente, che ha sede a Saluzzo nel complesso dell’ex Seminario Vescovile.
Casa Madre Teresa di Calcutta è articolata in due sezioni.
Al piano terra si trovano due dormitori con i relativi servizi per l'accoglienza estiva di migranti stagionali bisognosi di ospitalità. I pasti vengono preparati in autonomia nella cucina che è stata allestita sotto la tettoia.
Il primo e il secondo piano sono occupati da un cohousing dotato di 7 camere ad uso individuale, due cucine comuni e quattro bagni.
I locali appartengono al Seminario vescovile, che li ha concessi in comodato gratuito alla Caritas.
«A casa Madre Teresa di Calcutta ospitiamo uomini o piccoli nuclei familiari in quella che si potrebbe definire la fase della seconda accoglienza, cioè un'accoglienza che è programmabile su tempi più lunghi di quella della prima emergenza.
Per la gestione di questa casa la Caritas fa affidamento, oltre che sulla presenza a cadenze programmate dei propri operatori, anche sulle capacità di autogestione degli ospiti, che finora hanno dato prova in generale di saper affrontare costruttivamente l’esperienza non facile della vita in comune» spiega Carlo Rubiolo, direttore della Caritas diocesana di Saluzzo.
Quest’opera, come le altre in campo sociale attivate sul territorio, è stata possibile grazie ai fondi dell’8xmille, sia per la sua creazione, sia per il suo mantenimento e funzionamento.