Vangelo

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Marco 5,21-43 (br. Mc 5,21-24.35b-43)

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue...       (...)

13ª TEMPO ORDINARIO (B)

C’è chi tocca Gesù nel segreto di una fede semplice. C’è chi, con umiltà, chiede a Gesù di venire nella sua casa ad imporre le mani. Nella donna, quasi furtiva, Gesù riconosce la fede forte. All’uomo, smarrito dal dolore, chiede di vincere la paura con la fede: «Non temere, soltanto abbi fede!». Poi, a coloro che animano scene rituali di pianti e di urla, chiede: “Perché vi agitate? La morte è un sonno”. Ed Egli è qui per “risvegliare”. 
Il Vangelo oggi posa tra le mie mani due miracoli. È un Vangelo che ha negli occhi la pietra “rovesciata” nel mattino di Pasqua. Gesù ha già vinto la morte, e i cristiani credono che se Cristo è risorto, anche noi risorgeremo. Questi miracoli diventano, allora, segno che dice: vale la pena fidarsi di Lui, affidare a lui la propria vita, continuare ad avere fede. 
«Figlia mia» dice Gesù alla donna guarita, con espressione dolcissima. Gesù la chiama figlia della vita, figlia della risurrezione. Ora è guarita e libera. Ora il cuore colmo di paure ha trovato Dio e lei può specchiarlo direttamente nei suoi occhi. Ora, guarita e felice, potrà essere testimone di salute ritrovata.
Al papà angosciato Gesù dice: «Abbi solo fede». Fede. “Aderire” al Signore, come il bambino aderisce al petto di sua mamma, per sentirne il cuore, per nutrirsi, per dormire. 
Alla ragazza addormentata nel sonno della morte Gesù dice: “Talità kum”, che significa: “Fanciulla, io ti dico: àlzati!”. Un invito potente, àlzati, che dice: io posso e voglio prenderti per mano e aiutarti, ma sei tu, solo tu che puoi risollevarti, ora che ti ho riconsegnata all’amore e alla vita.
Ciascuno di noi, oggi, è un po’ quella donna che cerca il lembo del mantello, il papà ferito dalla sofferenza, la ragazza già segnata nel corpo dalla morte. In tutte queste situazioni gli occhi di Gesù mi cercano. Non per giudicarmi, mai, ma per far ripartire in me il sangue della vita. “Figlio, figlia, il Padre ti ama, ti prende per mano, ti salva, ti dà la forza di rialzarti”. 
Là dove nella fragilità e nel dolore mi sono fermato, mi sono fermata, Dio fa ripartire. Su ogni uomo e donna scendono come rugiada le parole “Talità kum… Io ti dico: àlzati!”. 
Se hai fede in Lui non esistono situazioni irrecuperabili. Se sei tentato di perdere la speranza, cerca il suo mantello, “continua solo ad avere fede”.
Buona domenica.