Ultimi giorni per visitare «Elio Garis. La materia dello spirito. Genesi dell’opera», la bella mostra allestita a Palazzo Muratori-Cravetta, a Savigliano.
Curata da Marco Filippa con la collaborazione di Manuela Cosentino e Rachele Viti, l’esposizione dedicata all’artista saviglianese è visitabile sino al 2 febbraio 2025 e fa parte di un progetto nato da una collaborazione con alcuni docenti e gli allievi dell’Indirizzo “Grafica e comunicazione” dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cravetta-Marconi” di Savigliano.
L’esposizione rappresenta una visione non meramente espositiva, seppur il lavoro dell’artista, che opera dal 1975, sia ormai una carrellata di mostre e riconoscimenti e un numero notevole di commissioni pubbliche per opere scultoree, di cui anche due nella città di Savigliano.
Come dichiara il curatore: «Abbiamo voluto far convivere due momenti esperienziali, quello dedicato espressamente all’artista e quello delle riflessioni visive e comunicative degli studenti coinvolti. Per questa ragione la mostra assume due sottotitoli. Il primo intento è la volontà di creare un racconto visivo che intende portare lo spettatore dentro all’opera: dal suo concepimento fino alla sua definizione finale, dal disegno alla pittura, alle ceramiche, ai vetri, gessi, marmi, vetroresine fino ai ferri e alle fusioni; attraverso le sale si sviluppa il racconto di quarant’anni d’arte in cui il dialogo con la materia. Altro punto relazionale del progetto, è l’intenzione di concepirlo stabilendo un rapporto, articolato, con gli studenti dell’Istituto “Cravetta-Marconi”, soprattutto dell’Indirizzo “Grafica e comunicazione”. Una selezione dei loro pensieri diventeranno le didascalie delle opere».
Per info: archmarco.filippa@gmail.com /+39_3394499835. Orari: sabato e domenica 15-18.30.
Le altre mostre
Proseguirà sino a sabato 25 gennaio presso la CSA Farm Gallery di Torino il diciannovesimo appuntamento di UNICA¼ 19/ Nineteenth round che vedrà la ricerca artistica di Emanuele Chianesi ed il suo affascinante progetto «Onde Scultoree».
Attraverso le sue sperimentazioni plastiche Emanuele Chianesi propone un’interazione unica tra suono e forma, dando vita a una narrazione sonora che esplora le complessità dell’esperienza umana. In collaborazione con il maestro saluzzese Enrico Sabena, l’artista trasforma il legno in sculture sonore dinamiche, stimolando un’introspezione profonda resa mediante alla manipolazione musicale di timbri e ritmi. La sua ricerca invita a un dialogo sinestetico tra visivo e sonoro, coinvolgendo i sensi in un’esperienza immersiva.
“Onde Scultoree” si propone come un manifesto per il dialogo sensoriale, invitando gli spettatori a nuove modalità percettive e a riflessioni sulla natura dell’esperienza umana.
Orari: dal mercoledì al sabato 16/19.30.
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Prosegue, presso la Fondazione Ferrero di Alba, la mostra “Giuseppe Penone. Impronte di luce”, ampia antologica curata da Jonas Storsve, in collaborazione con l’artista, dedicata al lavoro di uno dei più grandi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale.
Filo rosso della mostra è il tema dell’impronta, soggetto privilegiato nella ricerca dell’artista Giuseppe Penone (Garessio, 1947), che si ritrova in tutto l’arco temporale della sua produzione: dall’opera Alpi Marittime del 1968, fino alla serie Impronte di luce (2022-2023), presentata per la prima volta in Italia.
Il percorso espositivo riunisce oltre cento opere e spazia dal disegno alla fotografia, dalla modellazione all’intaglio, in un compendio accurato della vasta selezione di generi e tecniche affrontati dall’artista, incentrate sul tema dell’impronta. Il motivo dell’impronta diviene nella visione di Giuseppe Penone sinonimo di contatto tra superfici differenti e trova una propria manifestazione ideale nella natura, intesa come ecosistema globale di cui ogni elemento è parte integrante.
Per tutta la durata della mostra, dal mercoledì alla domenica alle ore 16 e 17 nell’auditorium della Fondazione sarà visibile il documentario “La memoria dei fluidi. Giuseppe Penone scultore di Giampaolo Penco” (Italia, 2012).