In salute di Cristina Bosco

Dottore, non sono regolare!

La stitichezza è un disturbo che colpisce quasi il 30% della popolazione italiana con una netta prevalenza delle donne. È contraddistinta da un’evacuazione scarsa come frequenza o difficoltosa. 
Normalmente il contenuto intestinale arriva nel colon in forma liquida, dove l’acqua viene riassorbita e si ha l’espulsione del prodotto finale della digestione (le feci). La frequenza nelle evacuazioni è variabile: per alcuni può essere a giorni alterni, per altri un paio di volte al giorno. In alcuni casi essere stitici significa avere delle feci troppo dure, l’atto può risultare uno sforzo eccessivo e può essere presente una sensazione di evacuazione incompleta. 
La stipsi si presenta spesso come un problema transitorio e le cause possono essere un periodo di estrema sedentarietà, un’alimentazione scorretta, scarsa assunzione di acqua, ma anche l’assunzione di alcuni farmaci e la gravidanza. 
La diagnosi di stipsi cronica deve essere fatta dal medico: il disturbo deve essere presente da ameno 3 mesi e la difficoltà ad evacuare deve essere caratterizzata da sforzo alla defecazione, sensazione di evacuazione incompleta e meno di 3 scariche alla settimana. 
La stipsi è più spesso la conseguenza di abitudini alimentari scorrette (cibi con un basso contenuto di scorie che creando una ridotta massa fecale, non inducono lo stimolo della defecazione) e di uno stile di vita sedentario che causa debolezza muscolare, compresa quella addominale, con contrazioni meno efficienti anche per il transito. 
Per prevenire e trattare la stitichezza, è quindi fondamentale una dieta ricca di fibre (legumi, frutta e verdura) unita a costante movimento e soprattutto bere tanta acqua che aiuta a digerire le fibre, ammorbidisce le feci e favorisce il transito intestinale. Il trattamento può anche prevedere l’uso di lassativi a seconda dell’entità del disturbo, tra cui la fibra di psyllio, il lattulosio, il macrogol, fino alle piante Cassia, Frangula e Senna che contengono antrachinoni, ma sono consigliati solo occasionalmente perché possono indurre assuefazione.