Acchiappamostre di Anna Cavallera

La mostra della settimana

Prenderà il via giovedì 8 maggio, nelle sale di Palazzo San Daniele al Polo del ’900 di Torino, la IV edizione di Liquida Photofestival, il festival dedicato alla scoperta dei nuovi protagonisti della fotografia d’autore, italiana e internazionale, tra talk, visite guidate e letture portfolio gratuite. 
Diretto da Laura Tota e prodotto da PRS Srl Impresa Sociale, il festival proseguirà fino a domenica 11 maggio, portando a Torino mostre, incontri e progetti editoriali, in dialogo con il tema di questa edizione, “Il giorno in cui ricorderò”, una riflessione sul rapporto tra fotografia e memoria nell’epoca della crescente smaterializzazione dell’immagine.
In una settimana ricca di appuntamenti dedicati alla fotografia a Torino, Liquida si distingue come piattaforma indipendente e necessaria, laboratorio di nuove visioni e terreno fertile per le autorialità di domani. 
In mostra oltre 40 autori selezionati attraverso call e premi: tra i progetti di punta, “What Echoes Remain - Fotografie e archivi tra Palestina, Ucraina e identità contese”, che riunisce i lavori di Sofiya Chotyrbok, Greg. C. Holland e Varvara Uhlik, in un percorso visivo che intreccia memorie di guerra, archivi familiari e identità contese tra Palestina e Ucraina. La sezione Liquida Grant, dedicata ai nuovi autori, presenta i progetti premiati: la vincitrice del Full Project Varvara Uhlik, i dieci fotografi della collettiva One Shot e i riconoscimenti speciali assegnati da Artphilein Edition, Discarded Magazine, Iconic Artist e ImageNation Milan. Accanto alle esposizioni fotografiche, torna EdiTable, la sezione dedicata all’editoria fotografica indipendente curata da Vittoria Fragapane, che ospiterà tra gli altri il progetto “Yesterday We Were Girls” della fotografa americana Katie Prock.
Info: www.paratissima.it/liquida-photofestival-2025/

       
Le altre
mostre

«Viaggi» è la nuova mostra che la galleria Biasutti & Biasutti dedica all’artista Giorgio Ramella (Torino 1939). Compiuti gli studi classici, Ramella frequenta l’Accademia Albertina di Torino dove segue il corso di pittura di Enrico Paulucci e di incisione di Mario Calandri ed espone per la prima volta nel 1964, alla Galleria La Bussola. I “viaggi” di Ramella raccontano di paesaggi mentali e mondi interiori, affascinanti cammini nelle culture che da sempre hanno catturato l’attenzione dell’artista torinese. Rimandi all’antica Grecia: un ciclo di lavori dedicato all’Odissea, alla figura di Ulisse, uomo che fa dell’intelligenza la sua arma vincente. Opere dal profondo significato simbolico e lirico che rappresentano le divinità, ma hanno le sembianze di uomini e donne. I dipinti più recenti, esposti in questa mostra, raccontano ancora dell’Africa con i suoi spazi infiniti attraverso i colori accesi, alternati ad altri scuri, per sottolineare il fascino di queste terre sia di giorno che di notte. 
Un pittore che “nuota nel colore” scriveva Nico Orengo. Fino al 28 maggio. Orari: 10-12.30 – 15.30-19.30 chiuso domenica e lunedì; info: info@biasuttiebiasutti.com

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Alla GAM di Torino si apre un nuovo capitolo della programmazione culturale ideata dalla direttrice Chiara Bertola: fino al 7 settembre 2025, prenderà forma la Seconda Risonanza, un percorso articolato teso ad approfondire i concetti di ritmo, struttura e segno attraverso una selezione di mostre e progetti concepiti con la Collezione ed il patrimonio del Museo. Tre sono le mostre in corso: la prima è dedicata al maestro Fausto Melotti e si intitola “Lasciatemi divertire!”, una grande esposizione con oltre centocinquanta opere che attraversa l’intera parabola dell’artista, dagli esordi astratti fino alla piena maturità. 

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Segue Alice Cattaneo – “Dove lo spazio chiama il segno”, articolata come una partitura, con una selezione di opere dell’artista milanese che riflettono sull’intimo legame tra materia e forma. 
La terza rassegna è dedicata a Giosetta Fioroni – Film in Videoteca, una rassegna dedicata ai film di Giosetta Fioroni, curata da Elena Volpato. I quattro cortometraggi in 8mm, realizzati nel 1967 e donati alla Videoteca della GAM nel 1999, rivelano la continuità tra la produzione pittorica dell’artista e il suo lavoro filmico.