Le nostre storie di Alberto Gedda

Gli eterni innamorati di Peynet

Siamo entrati nella casa di Raymond e Denise Peynet, alle spalle della lunga spiaggia di Antibes in Costa Azzurra, emozionati e in punta di piedi: ovunque grandi quadri, coloratissimi, con i personaggi famosi di Peynet: les amoureux, ovvero Valentino e Valentina, gli innamorati (eterni) di Peynet.
Ero con mia moglie e le nostre figlie e a quell’incontro ne seguirono molti altri e, regolarmente, per anni, Peynet ci ha inviato le sue cartoline disegnate a mano con saluti e auguri.
Una gran persona, Raymond Peynet, la cui famiglia era originaria dell’Alvernia: i genitori si trasferirono a Parigi dove aprirono un caffé e dove, il 16 novembre del 1908, nacque Raymond che ben presto si distinse per l’abilità nel disegno lavorando in pubblicità e per numerosi giornali.
Ma come sono nati i famosi fidanzatini? 
“Dalla malinconia, dalla nostalgia – mi raccontò in un’intervista per Stampa Sera – Era il 1942, c’era la guerra e io e Denise eravamo già sposati ma purtroppo divisi: lei era nella parte francese già libera dai nazisti, io in quella occupata e mi guadagnavo da vivere inviando disegni a riviste su quello che vedevo con il filtro della censura”.
Peynet arrivò così in un giardino di Valance dove c’era un chiosco per i concertini (divenuto monumento nazionale in suo onore nel 1982) desolatamente vuoto: così immaginò un violinista, giovane con i capelli lunghi e la bombetta, che suonava da solo mentre una ragazza lo ascoltava rapita. Inviò il disegno alla rivista cui collaborava che la pubblicò a piena pagina intitolandola “Les amoureux de Peynet”. Erano nati gli eterni fidanzatini.
I suoi personaggi da allora hanno letteralmente fatto il giro del mondo e sono riprodotti in uno sterminata merchandising con mille oggetti diversi, dai francobolli alle sciarpe, dalle porcellane alle bambole. E, naturalmente, in molti volumi, nonché ospitati in mostre, saloni, rassegne.
Peynet non si è mai annoiato dei suoi personaggi, anzi li ha sempre amati molto, così come Charles Schultz con i Peanuts e Charlie Brown: “C’è chi mi critica perché mi trova melenso, zuccheroso, con il mio continuo inneggiare all’amore – mi diceva – ma non conosco nulla di più bello”.
Sposato per quasi sett’anni con Denise, Peynet ha girato il mondo con i suoi fidanzatini: in Giappone ha realizzato un monumento alla pace per ricordare le atrocità della bomba atomica e due città, Nagano e Okayama, gli hanno dedicato musei dedicati come in Francia a  Brassac-les-Mines e ad Antibes.
Amico di artisti, soprattutto di cantautori (Brassens, Aznavour...), Peynet a ottant’anni lo potevi incontrare mentre faceva footing lungo la spiaggia di Antibes dove – come amava ricordare – aveva inseguito e placcato un borseggiatore. 
L’opera di Peynet è un inno all’amore che prosegue anche se lui ci ha lasciati nel 1999, due anni dopo la scomparsa della sua Denise. Un inno suonato da quel giovane violinista con i capelli lunghi e la bombetta...