Via che vai di Anna Maria Faloppa

Via Madonna del Campo

Nell’inverno 2002-2003, la via Madonna del Campo è una strada ancora in costruzione, che si propone, una volta terminata, di collegare via Cervignasco con la Provinciale per Torino. Tuttavia  viene già intitolata, recuperando un toponimo tradizionale per suggerimento dell’assessore alla cultura Lea Carla Antonioletti (Deliberazione della Giunta n.28 del 23.01.2003).
Il Campo in questione è “ël camp dël cun-i”, un triangolo di campagna disegnato dal convergere delle strade storiche di Cardè (ossia via Pinerolo) e di Cervignasco (ossia via dei Romani) verso un prato, in cui da epoca imprecisata, ma definita antica già nel 1600, sorge un venerato pilone raffigurante la  Vergine di Loreto. 
Con il tempo, nell’allora regione di Ruata Nuova la devozione mariana si diffonde e si consolida in modo tale da rendere familiare l’espressione Madona dël camp dël cun-i, che rimane nell’uso corrente anche quando il pilone è inglobato come altar maggiore in una piccola Chiesa a tre altari (1701) e quando, quasi un secolo dopo, la facciata del Camposanto nuovo viene ad allinearsi con quella della Chiesetta (1787-89). 
I numerosi benefattori, che hanno permesso la costruzione della cappella e provveduto alla sua dotazione, sembrano non aver lasciato traccia nella memoria popolare: da Giovanni Astrua, che “fa gratuita concessione di tanto sito del suo campo”, al vescovo Morozzo, che autorizza la costruzione dettando le linee guida; dall’arcidiacono Tarquinio, che pone la prima pietra il 1.08.1701, al sacerdote Gian Giacomo Lupo, che scrive la cronaca della fondazione; dai filatoristi ovvero lavoratori della seta, che patrocinano l’altare di San Giobbe, al sacerdote Giovan Battista Calza, che lega il beneficio di una cappellania perpetua all’altare di San Giovanni Battista il 25.08.1725…
Nel citarli tutti puntualmente, lo storico Delfino Muletti non può fare a meno di commentare: “Da quali combinazioni di circostanze nascono mai talvolta i nomi delle cose e perpetuamente si conservano!”