Barge: Don Andrea Borello si appresta a lasciare le parrocchie

Un cammino per tutte e cinque le comunità

La città si appresta a vivere nelle prossime settimane il passaggio alla guida delle cinque comunità parrocchiali, con il saluto a don Andrea Borello, domenica 12 ottobre, che lascia dopo un cammino pastorale iniziato nel 2015 nelle parrocchie di San Martino, Assarti e Crocera, a cui si è aggiunta nel 2020 quella di San Giovanni Battista, avendo raggiunto i 75 anni di età e l’accoglienza di don Marco Testa che, da domenica 19, sarà il nuovo parroco.
Abbiamo incontrato don Andrea, in questi giorni per lui intensi e, si può dire, carichi di impegni e anche di emozioni, nel provvedere alle diverse chiusure e ai passaggi di consegna, nel salutare tante persone incontrate e nei preparativi del trasloco a Dronero, dove andrà a collaborare nella fraternità pastorale che include le parrocchie dei comuni di Dronero, Villar San Costanzo, Roccabruna e Cartignano.
Dieci anni di presenza a Barge: come si è trovato in queste comunità parrocchiali, strutturate su un territorio molto vasto?
Fin dai primi cinque anni vissuti a San Martino come parroco, insieme ad Assarti e Crocera, mi sono sempre trovato bene e anche dopo il 2020, quando si è aggiunta la parrocchia di Barge centro. Era un passaggio di cui ero consapevole già da quando mons. Guerrini mi aveva chiesto di venire a San Martino, prospettando in prossimo futuro l’unione di tutte le parrocchie. Ci sono state delle difficoltà inziali, e anche nel corso del tempo, che man mano, anche con l’aiuto di Dio, sono state ogni volta superate. In questi anni, si è cercato, tra diversità e rispetto, di convergere sempre maggiormente verso un’unità nel cammino delle cinque comunità, territorialmente pure assai distanti tra loro e non è stato talvolta facile, perché spesso si tende a voler conservare le abitudini della propria realtà, con poca volontà a rinunciare a qualcosa in favore dell’unità. 
Man mano, però, ci siamo riusciti e anche la modifica dell’orario delle messe festive e feriali sta ora funzionando bene. Gli ultimi anni hanno poi registrato, non solo a Barge, un calo generale nella partecipazione alle celebrazioni ed alla vita della parrocchia, soprattutto tra i giovani; occorrerà scoprire nuove modalità per coinvolgerli di più. Nelle comunità bargesi, devo dire, è comunque presente un bel gruppo di animatori che, in questi anni, è stato di grande supporto per le attività dell’estate ragazzi e dell’oratorio. Non vado via da Barge sicuramente perché non mi sono trovato bene.

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