In salute di Cristina Bosco

Dottore, non riesco a bere il latte!

L’intolleranza al lattosio è molto comune, il 40% degli italiani ne soffre. 
Il lattosio è uno zucchero del latte che, durante la digestione, viene scisso dall’enzima lattasi nei due zuccheri semplici che lo compongono: glucosio e galattosio, i quali vengono poi assorbiti dall’intestino. 
Se la lattasi non funziona bene o è carente, il lattosio arriva non digerito al colon, dove causerà gonfiore, meteorismo, dolori addominali, diarrea, ma anche nausea, cefalea, stanchezza ed eruzioni cutanee. 
La lattasi viene prodotto dall’organismo in seguito ad uno stimolo, che è il lattosio stesso. Quando lo stimolo si interrompe, se ad esempio si sospende per un certo periodo il consumo di latte e derivati, quando questi verranno reintrodotti nella dieta, si farà più fatica a digerirli. 
L’intolleranza può anche essere congenita (dalla nascita) o secondaria ad altre patologie. Si diagnostica con il test del respiro, un esame che consiste nell’analisi dell’aria espirata dal paziente prima e dopo la somministrazione di lattosio. In caso di mancata digestione del lattosio il test rivela la presenza di una grande quantità di idrogeno. 
L’unica terapia è quella dietetica e conviene rivolgersi ad un nutrizionista che dia le giuste indicazioni nutrizionali per assicurare una dieta sana e bilanciata, nonostante l’esclusione del lattosio. 
Non è però necessario rinunciare a tutti i derivati del latte, poiché contengono lattosio in concentrazioni diverse. 
Più un formaggio è stagionato (grana, parmigiano, pecorino), minore è il contenuto di lattosio. 
Bisogna evitare latte vaccino e formaggi freschi (robiola, mozzarella, ricotta) e tutti i prodotti a base di latte (gelati, creme). 
Studi recenti stabiliscono una correlazione tra la celiachia e l’intolleranza al lattosio perché la lattasi viene prodotta dai villi intestinali dell’intestino tenue, gli stessi che vengono danneggiati nei celiaci. 
Questo problema si risolve quando viene ristabilita l’integrità della mucosa intestinale, con la dieta senza glutine.